RIPRENDE IL NOTIZIARIO DELL'OLIVICOLTORE: CONSIGLI SUI TRATTAMENTI DOPO LA FIORITURA

RIPRENDE IL NOTIZIARIO DELL'OLIVICOLTORE: CONSIGLI SUI TRATTAMENTI DOPO LA FIORITURA MOLTO IRREGOLARE DEGLI OLIVI NELLA NOSTRA REGIONE.

NOTIZIARIO DELL’OLIVICOLTORE n° 1 del 3 giugno 2021


C’eravamo lasciati dopo la metà di ottobre dell’anno scorso, alla conclusione della molitura delle olive, con almeno due consigli importanti: il primo riguardante i trattamenti post-raccolta e il secondo riferito alle concimazioni programmate fino a questo mese di maggio 2021. Pur augurandosi che entrambi i suggerimenti siano già stati messi in pratica, si riporta di seguito in sintesi, per promemoria, quanto allora scritto a chiusura dell’anno 2020:

1) eseguire un trattamento alle chiome degli olivi con prodotti rameici immediatamente dopo la raccolta, soprattutto se questa è stata eseguita con strumenti abbacchiatori che possono aver causato ferite sui rami più giovani. Per un effetto immediato, soprattutto se sono passati diversi giorni dalla raccolta, si consiglia di utilizzare il rame nella forma di “idrossido”, formulato caratterizzato da un’azione molto più pronta rispetto agli altri in commercio.

2) per la concimazione organica utilizzare il letame ben maturo a fine dicembre od a gennaio, distribuendolo uniformemente almeno su tutta la superficie corrispondente alla proiezione a terra della chioma dell’olivo, con l’accortezza di non lasciare mai la sostanza organica a diretto contatto con il fusto della pianta. Viceversa, per le concimazioni minerali, aspettare fino al mese di marzo. Rispettando le norme della produzione integrata dettate a livello regionale, nonché optando per i concimi più convenienti sulla base del prezzo per unità fertilizzante, ipotizzando un oliveto con circa 300 piante ad ettaro, le concimazioni azotate per ciascuna pianta potrebbero essere le seguenti:
a marzo: 500 g di nitrato ammonico per ciascuna pianta;
in aprile, a distanza di un mese dal primo intervento: 300 g di urea a pianta;
in maggio, a distanza di un mese dal secondo intervento: ulteriori 300 g di urea a pianta.

In questo periodo gli olivi hanno le mignole già ben evidenti e ingrossate e tra pochissimi giorni inizierà la fioritura. E’ giunto pertanto il momento di eseguire, con urgenza, i trattamenti con i prodotti a base di boro per aiutare l’allegagione. Per questo si consiglia di somministrare il prodotto per via fogliare a bassa concentrazione (0,1%) preferibilmente con l’aggiunta di altri microelementi. Non è consigliabile utilizzare, nell’attuale stadio fenologico, il boro nelle forme che contengono anche l’azoto, mentre sono da preferire i prodotti che dispongono eventualmente dell’aggiunta del potassio. Il boro è utile, se non indispensabile, soprattutto negli oliveti posizionati su terreni alcalini con pH superiore a 8, dove le piante potrebbero manifestare alcune difficoltà di assorbimento di tale elemento.
 
La fioritura degli olivi, in molte zone della nostra regione, è abbondante e fa ben sperare, mentre in altre è scarsa o addirittura nulla. Dai rilievi effettuati in vari comprensori emergono chiaramente due situazioni ben distinte:

a) nelle zone di pianura (alla nostra latitudine queste sono sempre poco adatte alla coltivazione degli olivi) le piante si presentano spesso largamente defogliate a causa della forte incidenza dell’occhio di pavone (in alcune piantagioni è comparsa anche la piombatura). Entrambe le patologie trovano, negli ambienti umidi di fondovalle, le migliori condizioni di sviluppo e per il loro controllo servirebbero ripetuti trattamenti preventivi con prodotti a base di rame, coadiuvati anche da interventi curativi. Nelle piante che hanno subito una forte defogliazione per le cause prima dette la fioritura è scarsa o del tutto assente.

b) Nei comprensori collinari, se ben ventilati e lontani dagli ambienti con ristagno di umidità, la fioritura si presenta abbondante per il quarto anno consecutivo. L’elevata presenza di fiori è altresì più accentuata negli oliveti potati tardivamente, così come su quelli nei quali non si è intervenuti. Qualche limitazione di fioritura si nota invece nelle piante sottoposte a potatura autunnale o primaverile troppo anticipata. Si è pertanto avuta, a posteriori, la conferma di quanto previsto nel bollettino di ottobre 2020, nel punto in cui si suggeriva: nelle nostre zone, caratterizzate da inverni particolarmente rigidi, si consiglia di non avere troppa fretta per effettuare la potatura degli olivi, ma di attendere sempre e comunque la prossima primavera.

E’ evidente come la gelata tardiva dell’8 aprile 2021, che ha raggiunto punte di 7-8 gradi sotto lo zero, abbia accentuato la defogliazione (in tutti i casi si tratta di foglie nelle quali i patogeni fungini prima accennati erano presenti fin dall’autunno del 2020, favoriti dalla mancanza o dalla limitatezza dei trattamenti preventivi). Il medesimo abbassamento brusco delle temperature ha condizionato anche la ripresa vegetativa nei nuovi impianti dove le giovani piante di olivo presentano ancora una
chioma scarsamente lignificata.

Un cordiale saluto.

Agr. Moreno Moraldi

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Aggiornato al 31/12/2014

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