ATTENZIONE ALLA POSSIBILE PROLIFERAZIONE DELLA MOSCA NELLE PROSSIME SETTIMANE

ATTENZIONE ALLA POSSIBILE PROLIFERAZIONE DELLA MOSCA NELLE PROSSIME SETTIMANE - NOTIZIARIO DELL’OLIVICOLTORE n° 4 dell'1 settembre 2021

Nel bollettino n. 3 di inizio agosto veniva segnalata l’abbondante presenza della mosca olearia negli oliveti e la momentanea scarsa pericolosità in ragione delle elevate temperature e della limitata umidità. Questa situazione sfavorevole alla riproduzione dell’insetto è continuata, almeno in Umbria, fino a pochi giorni fa. Tale andamento si è completamente modificato nell’ultima settimana, dando spazio ad un clima più simile a quello tipico di fine estate/inizio autunno. Infatti, oltre ad un notevole abbassamento delle temperature, non sono mancate piogge e temporali sparsi, in alcuni casi anche violenti e abbondanti, tanto da assurgere a notizia diffusa dai media a livello nazionale.

Oltre ad essere favorita dall’attuale andamento climatico, la mosca potrebbe rappresentare, nelle prossime settimane, un serio pericolo tenendo conto dei seguenti aspetti:
probabile continuazione del clima favorevole all’insetto, caratterizzato da temperature non inferiori a 18°C e non superiori a 32°C, in contemporanea ad una discreta o elevata presenza di umidità relativa;
fruttificazione che, a causa dell’ondata di gelo degli inizi di aprile, è molto più limitata del solito. Per questo, nelle piante in cui i frutti non sono particolarmente abbondanti, possiamo trovare facilmente delle olive più grosse del solito e, per questo, più appetite dalla mosca;
anche ipotizzando una presenza della mosca non superiore alla media degli ultimi anni, la scarsità di frutti favorisce la possibilità di riscontrare un’elevata percentuale di danni rapportata al minor numero di olive presenti;
finora, in considerazione della prolungata siccità e delle elevate temperature, le drupe si presentavano scarsamente idratate e spesso leggermente raggrinzite. Dopo le recenti piogge le olive stanno accelerando il loro accrescimento, raggiungendo rapidamente un’ottima turgidità. Questa condizione favorisce la ovideposizione da parte della mosca.

Per quanto detto, come ampiamente ribadito anche nel bollettino precedente ed in altri del passato, è importante mantenere attivo il monitoraggio dell’insetto sia con le trappole, sia con il controllo diretto delle drupe. Quest’ultimo metodo prevede di raccogliere 100 olive prelevandole ad oltre 150 cm da terra nella parte della chioma esposta a sud (10 olive per pianta su 10 piante in totale) scegliendole a caso nelle diverse zone dell’oliveto (sugli appezzamenti particolarmente grandi si preferisce raccogliere 5 olive per pianta su 20 diverse piante). Subito dopo il prelievo tagliare con un bisturi o con un buon taglierino le drupe raccolte, procedendo, dall’esterno verso l’interno, nel realizzare delle sottilissime fette di pochi decimi di millimetro. Man mano controllare, con una lente di ingrandimento da almeno 10x, le parti tagliate per verificare la presenza di uova vitali o di larve già nate.
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Nel caso di superamento della soglia dell’8% di infestazione attiva, per le aziende che applicano la lotta integrata, non resta che ricorrere ai principi attivi ammessi dal disciplinare regionale: Fosmet e Acetamiprid. Gli interventi con tali prodotti fitosanitari possono dare risultati soddisfacenti soltanto se utilizzati nelle prime fasi dopo l’ovideposizione, tenendo conto che non riescono a colpire le larve dopo che queste hanno superato la prima fase di sviluppo. E’ pertanto di vitale importanza monitorare l’oliveto con assiduità per intervenire già nelle prime fasi del rischio. Per tutti gli oliveti, ed in particolare per quelli in regime biologico, è anche necessario cercare di contenere per tempo la diffusione degli adulti. Si tratta di intervenire, valutando la convenienza tra efficacia e costi, con Spinosad, con Beauveria bassiana o con la cattura massale (es. trappole Attract & Kill o altre di accertata efficacia).

E’ evidente come tali ultimi interventi, rivolti esclusivamente verso gli adulti, risultino efficaci soltanto se effettuati a livello di comprensorio. Negli altri casi le mosche, grazie alla loro facilità di spostamento, possono rapidamente ripopolare le zone trattate. Come già suggerito in precedenti bollettini, sono altrettanto efficaci, a livello di prevenzione, i trattamenti imbiancanti effettuati con polveri di roccia o con caolino (purtroppo quest’ultimo facilmente dilavabile con le piogge). Sono reperibili anche formulati classificati come concimi, a base di calce inertizzata e collanti, disponibili, in opzione, anche con l’aggiunta di rame. I trattamenti effettuati con il rame, non solo ci aiutano nella prevenzione di molte patologie derivanti da funghi e batteri, ma hanno anche un’azione diretta nell’indurire la parte esterna delle olive, quale ostacolo alla ovideposizione della mosca. Si ricorda inoltre che i prodotti rameici riducono, o impediscono del tutto, la possibilità di nutrizione delle larve nella loro primissima fase di vita.
Agr. Moreno Moraldi

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Aggiornato al 31/12/2014

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