L'IMPORTANZA DELLA PERSONALIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO CONTRO LA MOSCA, IN BASE ALLE CONDIZIONI DEL PROPRIO OLIVETO - NOTIZIARIO DELL’OLIVICOLTORE n° 7 del 1 settembre 2018

L'IMPORTANZA DELLA PERSONALIZZAZIONE DEL TRATTAMENTO CONTRO LA MOSCA, IN BASE ALLE CONDIZIONI DEL PROPRIO OLIVETO - NOTIZIARIO DELL’OLIVICOLTORE n° 7 del 1 settembre 2018 - a cura dell'Agr. Moreno Moraldi

Nell’invitare a rileggere i bollettini precedenti, dai quali è tuttora possibile prendere spunti, passiamo a parlare dell’attualità. I frequenti piovaschi continuano a favorire lo sviluppo della mosca ed attualmente la situazione varia molto da zona a zona. Nell’Umbria, in particolare in quella centrale, è segnalata la presenza a livelli prossimi a quelli di intervento su molti dei Comuni che si distinguono per la ampia presenza di oliveti sul loro territorio. Per questo è quanto mai di attualità il suggerimento, già segnalato in passato, di controllare direttamente, oppure di far controllare da personale esperto, le drupe con il metodo, già ripetutamente consigliato in passato, che qui viene riproposto per comodità di lettura:

-    raccogliere 100 olive prelevandole ad oltre 150 cm di altezza da terra, nella parte della chioma esposta a sud (10 olive per pianta su 10 piante in totale) scelte a caso nelle diverse zone dell’oliveto evitando di prenderle dai rametti con elevata quantità di fruttificazione (sugli appezzamenti particolarmente vasti si preferisce raccogliere 5 olive per pianta su 20 diverse piante). Tagliare le drupe raccolte con un bisturi facendo delle sottilissime fette di pochi decimi di millimetro, procedendo dall’esterno verso l’interno; controllare le parti tagliate con una lente di ingrandimento (almeno da 10 x, meglio se più potente) per verificare la presenza di uova vitali o di larve già nate. Qualora nell’oliveto fossero presenti delle olive da mensa, le preferite dalla mosca, si consiglia di controllare queste per prime ed in maniera separata rispetto a quelle da olio. L’eventuale trattamento dovrà essere effettuato solo nel caso in cui, tra le 100 olive raccolte, ve ne siano più di 8-10 con presenza di uova fertili o larve vitali.

E’ assolutamente sconsigliato copiare le azioni degli altri proprietari di oliveti confinanti perché le differenze possono essere anche molto marcate tra un ambiente ed un altro. Spesso in un oliveto si è superata la soglia di convenienza del trattamento ovicida/larvicida ed in quello confinante, invece, non è ancora necessario intervenire. Tali differenze sono in diretta relazione con l’esposizione, la varietà e la dimensione delle drupe; quest’ultima è influenzata a sua volta dalle cure colturali, dalle irrigazioni, dalle concimazioni, dalla qualità del suolo, ecc...

Come già accennato in passato, riportiamo di seguito i suggerimenti per intervenire a seconda del metodo di conduzione, ricordando sempre il possibile effetto preventivo ottenibile con i prodotti a base di rame per inibire, o quantomeno rallentare, la maturazione delle uova, nonché per scoraggiare l’ovideposizione e per produrre una certa mortalità a carico degli stadi larvali più giovani.
Per gli oliveti biologici o similari, condotti con lotta preventiva e adulticida non si deve attendere il superamento della soglia, ma è indispensabile intervenire con la lotta adulticida preventiva. Le indicazioni di intervento sono le seguenti:
-    contenere gli adulti con i metodi ritenuti più efficaci in rapporto ai costi: interventi con Spinosad, con Beauveria bassiana, cattura massale (es. trappole Attract & Kill o altre di sicura efficacia), ecc.. Potrebbe anche essere conveniente, per confondere l’insetto, l’imbiancatura della chioma (es. con caolino da ripetersi ad ogni pioggia oppure, per una maggior durata del trattamento, con prodotti commerciali come il Manisol, il cui intervento non deve protrarsi troppo in avanti per non ritrovare poi il prodotto ancora non dilavato al momento della molitura).

Per gli oliveti non biologici, condotti con il metodo della lotta curativa ovicida/larvicida:
-    dove l’infestazione attiva è sotto soglia, può essere sufficiente utilizzare i percorsi di lotta previsti per gli oliveti biologici. Nel caso di superamento della soglia di intervento prevista per i trattamenti ovicidi e larvicidi, bisogna tener conto, al fine di far coincidere i giorni di attesa con il giusto periodo di raccolta delle olive, anche dei tempi di durata dell’efficacia dei singoli prodotti (circa 18-20 giorni per dimetoato, fosmet ed imidacloprid), nonché del tempo di carenza (giorni che devono trascorrere tra l’ultimo trattamento e la raccolta delle olive) che è di almeno 28 o più giorni a seconda del formulato. Si ricorda che con fosmet e con imidacloprid non può essere fatto più di un intervento all’anno, mentre si può arrivare fino a due con il solo dimetoato od alternando due dei tre diversi prodotti.

Buon lavoro a tutti.

Moreno Moraldi
studio.proverde@gmail.com

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Aggiornato al 31/12/2014

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